Nella tradizione che vuole Venezia come Porta d'Oriente e sulla suggestione degli avventurosi viaggi di Marco Polo ai confini del mondo allora conosciuto verso Est, nasce la volontà di proporre delle interazioni fra gli ultimi frutti maturati all'interno del Conservatorio veneziano "Benedetto Marcello" - riguardo alla Nuova Musica e alle Nuove Tecnologie - e alcune delle nuove realtà compositive attive in Cina. E questo, proprio agli Istituti Italiani di Cultura presenti nei paesi asiatici. Far conoscere e lavorare su un particolare, caratteristico "senso del suono" che ha radici antiche e che si rivela sotto nuove forme: quelle del progresso tecnologico, rivolte all'esplorazione di nuovi orizzonti, di nuovi confini, di nuovi linguaggi. Un altro viaggio, insomma, dove Venezia e Cina possono ancora una volta entrare in contatto ed incontrarsi.
Nel programma proposto emergerà, tra i vari aspetti, una particolare dialettica tra l'esecutore - al flauto - e lo spazio, che percorre appunto la tradizione musicale veneziana dalla matura sensibilità di Monteverdi (dove l'interrelazione tra suono e spazio si materializza non solo nella prassi esecutiva dei cori spezzati, ma anche e soprattutto nella tecnica compositiva), per arrivare sino alle sperimentazioni novecentesche del "pioniere" Maderna, in cui l'antica musica viene riletta alla luce dalla moderna pratica mediata dal mezzo elettroacustico, che costituisce momento essenziale della formazione dei giovani e giovanissimi compositori veneziani di oggi; viene alla luce un nuovo virtuosismo, in cui l'interprete è chiamato a dialogare con lo spazio fisico e con lo spazio virtuale definito da altoparlanti disposti in sala: lo spazio elettroacustico si ri-definisce di volta in volta in funzione dello specifico spazio fisico che ospiterà il concerto, chiamando l'interprete a un serrato dialogo con la regia del suono, per consolidare la lettura dello spazio come scelta interpretativa.
Anche dall'altro punto di osservazione - quello cinese - si sfiora la linea di demarcazione tra antico ed attuale. Il brano della giovane Tao Yu, residente da tempo a Parigi, si rifà ad una pièce classica del teatro di tradizione come "Il ventaglio dai fiori di pesco"del 1699, e presenta interessanti incastri sonori con l'utilizzo della voce dell'esecutrice nel canto declamato in lingua originale, di cellule melodico/ritmiche tipiche cinesi che si rifanno a schemi di combattimento militare, e delle risonanze magiche della campana del tempio cinese (strumento a percussione rappresentato da una grande coppa di rame dal suono suggestivo). Il pezzo è stato eseguito con grande successo in prima mondiale alla Biennale Musica di Venezia del 2012 ed è stato l'occasione per concepire tutto questo progetto, che prevede la collaborazione con altri compositori appartenenti ai principali Conservatori della Cina, che ad hoc proporranno loro brani per flauto e Live Electronics o nastro. Alla parte squisitamente performativa farà da importante appendice quella didattica: si proporranno infatti incontri con studenti e docenti dei Conservatori di Pechino, Zhengzhou, Shanghai, Nantong, Taiwan, Hong Kong.
In una nuova puntata della sua proposta per flauto e Live Electronics dal titolo di "Energia leggera, con eco", Federica Lotti, flautista attiva da anni nel repertorio della Musica del nostro tempo e docente al Conservatorio di Venezia, si fa interprete dei compositori - anche giovanissimi - provenienti dalle scuole di Alvise Vidolin - uno dei protagonisti del panorama musicale internazionale nel campo delle esecuzioni con l'elettronica - e di Corrado Pasquotti - docente anch'esso a Venezia ed esponente da più di venticinque anni del pensiero musicale che si esprime con le Nuove Tecnologie.
Suo collaboratore in questa occasione Massimo Marchi di AGON acustica informatica musica di Milano, a sua volta discendente da tale ambito formativo, come gran parte dei giovani autori presenti nel programma.
Programma "modulare" adattabile alle varie realtà
Bruno Maderna (1920-1973)
Musica su due dimensioni (1957)
per flauto e nastro magnetico
Stefano Alessandretti (1980)
prima esecuzione
Julian Scordato (1985)
prima esecuzione
Bruno Maderna
Continuo (1958)
per nastro
Leonardo Boldrin (1980)
prima esecuzione
Filippo Perocco (1972)
Leggera (2010)
per ottavino e "motion capture"
Luigi Sammarchi (1962)
Alle talenti stelle - Ipazia, àchranton àstron (2012)
per flauto/voce, nastro e live electronics
Corrado Pasquotti (1954)
L'ultima regola del gioco (2001)
per flauto e live electronics
Marco Stroppa (1959)
Little I (1996)
per flauto e live electronics
Tao Yu (1981)
Peach blossom fan (2012)
per flauto basso/voce, nastro ed elettronica
Federica Lotti: Flauto e voce
Massimo Marchi: Regia del suono